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E’ finita per Daniele Nardi e Tom Ballard al Nanga Parbat, ora silenzio e rispetto


Dopo dieci giorni di ricerche si è concluso il dramma di Daniele Nardi e Tom Ballard impegnati nella spedizione per la salita al Nanga Parbat (Quota 8125 metri) in invernale per lo Sperone Mummery.

Fiumi di parole sono state scritte e dette su questa vicenda, al centro dell’informazione nazionale in questi giorni. L’obbiettivo era altissimo, una delle poche scalate ancora non fatte dall’uomo sulle montagne, il prezzo pagato è stato tragico, con Nardi e Ballard che hanno perso la vita. Erano entrambi consapevoli dei rischi a cui andavano incontro, una cosa quasi inconcepibile in una società moderna dove tutto deve essere sicuro per decreto. Lasciamoli riposare in pace, dopo che i loro corpi sono stati identificati a circa 6000 metri di quota dall’azione dell’aviazione pakistana e dell’alpinista Alex Txikon che ha sospeso il suo tentativo di salire il K2 in inverno per andare a cercare Nardi e Ballard. Rimarranno sulla montagna che sognavano di salire, come tanti altri prima di loro in Himalaya.

Ora silenzio e rispetto, rispetto per le parole di Daniele Nardi che spiegava cosi la sua ossessione per la salita al Nanga Parbat per lo Sperone Mummery.
Mi piacerebbe essere ricordato come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile, impossibile, che però non si è arreso e se non dovessi tornare il messaggio che arriva a mio figlio sia questo: non fermarti non arrenderti, datti da fare perché il mondo ha bisogno di persone migliori che facciano sì che la pace sia una realtà e non soltanto un’idea…vale la pena farlo.

Guarda il filmato.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.